Nuova Zelanda del SUD 🇳🇿 Parte 3

In Nuova Zelanda, appena si esce da una città, ovunque, ci sono allevamenti di mucche e pecore.

 


A Maerewhenua c’e’ un sito, piccolo ma importante. I dipinti ocra risalgono a prima dell’arrivo degli europei. I disegni rupestri sono una delle più antiche forme d’arte dei Maori

Questa è la vista della vallata

 


La bellissima strada che porta al Glentanner Park (verso il Mt Cook),  continua con paesaggi splendidi.

 

La sosta a Omarama Clay Cliffs, é un’ambientazione da film western. Una bella camminata mostra pinnacoli di roccia che sono formati da stratificazioni di limo e ghiaia, dopo lo scioglimento dei ghiacciai, oltre un milione di anni fa. L’erosione ha creato burroni e pinnacoli, che continuano a modificarsi, perché fatti di materiale non resistente. Un bel quadro che cambia continuamente. 

 


Questo è il panorama sottostante, una bellissima piana

 

Quando si arriva al Mount Cook National Park, da una parte si vedono rocce e ghiaccio, e,  dall’altra,  splendidi specchi d’acqua, e  poi, 19 cime, a oltre 3000 metri di altezza, tra queste la montagna più alta della Nuova Zelanda, Sua Maestà il Monte Cook,  3724 metri di beltà. 

Dall’Hermitage Hotel & Center a Aoraki, partono escursioni in tutto il Mount Cook National park, di ogni genere, dai grandi trekking alle camminate più facili. 

Per gli amanti della natura, senza troppa fatica, c’è una splendida passeggiata nella Hooker Valley, su un un sentiero ben marcato, che attraversa ponti sospesi, ed offre scorci spettacolari sulle montagne, ghiacciai, laghi e fiumi

 

 

 

 

Il Sud della Nuova Zelanda  ha un’infinità di laghi, tutti immersi in una natura rigogliosa.

Nel distretto di Mackenzie della regione di Canterbury,  si trova la cittadina che sorge sul Tekapo Lake, da cui prende il nome. Fa parte del UNESCO Dark Sky Reserve, essendo un luogo perfetto (o quasi) per l’ avvistamento delle stelle, il cosiddetto “stargazing”. In realtà ho detto quasi perfetto perché noi, purtroppo, abbiamo avuto due giornate nuvolose.

A Tekapo, nel piccolo centro, si trova anche una delle chiesette più fotografate del paese; la Chiesa del Buon Pastore è una chiesa anglicana del 1935. E’ diventata iconica anche grazie ad una finestra dell’altare che incornicia una splendida vista sul lago e sulle montagne.

Vicino alla chiesa,  c’è la statua di bronzo di un cane, simbolo della pastorizia, una delle  attività più  importanti del paese.

 

 

Tekapo è un luogo di villeggiatura, non solo per le attività sportive che si possono praticare nelle acque cristalline, come il kayak

 

 


ma anche perché qui sorge un centro termale, luogo ideale per un breve riposo, prima di riprendere la strada verso Akaroa.

 

 

 

Tra i piccoli villaggi che si incontrano, c’è un posto molto curioso, lungo la strada, che merita una pausa caffè. Percorrendo la strada Fairlie – Burkes pass, dopo paesaggi di natura selvaggia, all’improvviso sembra di essere negli Stati Uniti, lungo la mitica Route 66. Una stazione di servizio anni 1950, negozi vintage, automobili, motociclette  e segnaletica d’epoca. Three Creeks e’ una sosta imperdibile, anche solo per prendere un caffè nel piccolo chiosco e curiosare. 

 


Un angolo di passato, prima di ritrovarsi in mezzo ad una natura straordinariamente perfetta.

 

La vista di Akaroa dall’alto delle colline e’ splendida.

 

Nella cittadina si respira un’aria particolare. Questa è l’unica città della Nuova Zelanda che fu fondata dai francesi due secoli fa. Anche se l’unico tentativo di colonizzazione, da parte dei Galli, in questo paese, è stato un fallimento, i segni del loro passaggio sono rimasti. Appena arrivati, si notano nomi francesi, sia nelle vie, che in alcuni negozi. Ecco che appaiono nomi come la Boucherie du Village (la macelleria locale) , o La Place de la Poste.

 

 

Anche le strade cittadine hanno nomi francesi (Jolie e Lauvaud, tra altri) così come l’ufficio  della polizia.

passeggiando nella via principale, si vedono anche interessanti edifici antichi ristrutturati,

 


Akaroa in lingua Maori significa “lunga baia” ed è proprio così, un lungomare perfetto per una piacevole camminata, che parte dal centro del villaggio, prosegue oltre il faro, e continua con le belle rade sulla costa frastagliata.

 

 

 

Le case residenziali, immerse nel verde, si affacciano sul mare

 

 

 

Da Akaroa partono gite per avvistare, o nuotare con i delfini. Oppure scoprire le baie in kayak,

 

Molti ristoranti si affacciano sul lungomare

 

 

Nella  baia arrivano anche le grandi navi da crociera

Si riparte,  percorrendo una strada di montagna spettacolare e panoramica, che attraversa  la penisola passando per il famoso Arthur Pass National Park.

 

Una breve sosta al Lake Pearson, ennesimo specchio di bellezza naturale

 

In questa zona si possono anche osservare degli uccelli meravigliosi. Il pappagallo Kea e’, purtroppo, in via di estinzione. I Kea sono considerati tra gli uccelli più intelligenti e curiosi del mondo. Il Kea può risolvere enigmi logici, ed usa varie strategie, mai banali. I Kea sono anche bellissimi, con un piumaggio colorato, che si vede non appena battono le ali.

 

Il Lago Brunner è il lago più grande della regione della costa occidentale della Nuova Zelanda. Moana è il piccolo insediamento da cui partono le gite intorno al lago.

Attraversato il ponte sospeso,

ci sono dei bei percorsi nella foresta, che costeggiano il lago.

Questi sono i Soft Trees Fern, delle splendide piante che raggiungono gli otto metri di altezza.

 

 

Sulle spiaggette, lungo il lago, le persone si dedicano alla pesca o a scorrazzate nel lago con gommoni e moto d’acqua

 

 

Moana e’ anche una delle stazioni dove si ferma il famosissimo treno TranzAlpine Train, molto scenico, che,  in cinque ore, percorre 223 km tra Christchurch e Greymouth, attraversando altopiani, colline, gole, foreste alpine e cime di montagne.

 

 

La strada riprende, con un’altra immersione in una natura virtuosa, che scorre dal finestrino dell’auto.

 

 


Il Parco Nazionale di Paparoa è una foresta costiera con canyon calcarei e incredibili formazioni (Pancake Rocks), situata a Punakaiki. Un percorso di grande bellezza, dove la potenza dell’acqua abbraccia le rocce, creando poesia pura. Questa impressionante meraviglia naturale è accessibile attraverso una serie di passerelle e sentieri perfetti. 

 


Gli speroni di pietra viva e nuda che affiorano, assumono spesso forme che paiono quadri o figure.

Prendiamo questo esempio: voi cosa vedete?

 

 

 

L’erosione continua il suo gioco, cambiando continuamente un paesaggio sempre diverso, sempre speciale.

 

 

 

Ancora una volta, una natura ribelle ma perfetta.

 

Più avanti,  il mare diventa più gentile,  o meglio, meno aggressivo, lasciando spazio a quei pescatori che, con molta pazienza, gettano l’amo.

 

 

Molti turisti si fermano qui, vicino a Gentle Annie, ed e’ un vero peccato, perché l’ultimo tratto di costa, fino a dove termina la strada,  a Kohaihai, riserva delle splendide sorprese. A chi osa arrivare fin lassù, suggerisco di prendere la deviazione interna che porta in montagna, e proseguire, oltre le immagini meravigliose di una nebbia spumosa di nuvole basse che sfumano le tante tonalità di verde.

 

Anche qui, la strada, sterrata nell’ultima parte, finisce, con l’entrata nel Kahurangi National Park. Da qui, inizia una bella camminata nella foresta pluviale, tra muschi e felci, che porterà a delle chicche davvero stupefacenti. Il Moria Gate  Arch è un regalo della natura, una gemma,  dove le stalattiti si proiettano su un’acqua dall’intenso color arancio, anzi color the, tutto naturale, perché, come il the, contiene tannino.

 

La grotta o arco (dipende da che parte lo si osserva) è una bellezza senza età.


 

Prima di arrivare al parcheggio, un piccolo riflesso sul lago

 

 

La strada riprende lungo la costa occidentale, tra prati e pascoli e spiagge selvagge, dove uccelli e vento brontolano la loro presenza.

 

 


Angoli di bellezza naturale appaiono all’improvviso, così come i tramonti si infuocano d’oro.

 

 

A Buller Gorge si può attraversare il ponte tibetano e fare una piacevole passeggiata nella foresta, in parte anche costeggiando il fiume, da cui parte il rafting, oppure provare una zipline, che in pochi secondi di adrenalina ti fa tornare al punto di partenza.

Risalendo, verso il nord, si attraversano piacevoli villaggi, sosta obbligata per la nostra cambusa. Molti chioschi cercano di attrarre i clienti con simpatiche scritte, come questo, a Murchison, che propone ottime pies e deliziosi dolci fatti in casa, oppure quelli che producono gelati artigianali, con frutta fresca….buonissimi!

 

 

 

Un altro luogo meraviglioso della costa settentrionale della Nuova Zelanda del Sud, e’ Collingwood.

 

Lungo la strada si vedono le piantagioni di luppolo

 

 

Una camminata a Wharariki Onetahua attraversa verdi pascoli, prima di arrivare al mare, dove il paesaggio si trasforma all’improvviso. Ecco le belle scogliere a picco sull’oceano

 

 

Poco oltre, un’altra piacevole passeggiata in mezzo alla natura

 

Pecore e mucche paciose

 

 

 

Poi, all’improvviso, si sente il mare. Un burrascoso richiamo di onde che sbattono sulla battigia, ed un odore di salmastro che impregna l’aria, anzi il vento, e che si fa sempre più aggressivo.

Splendide dune di rena sottile mostrano un film dai contorni delicati, malgrado il vento fortissimo, che impedisce ogni attività balneare.

 

 

 

Camminate a piedi nudi e godetevi  lo spettacolo di sculture naturali e ricami su una sabbia che sembra farina.

 

 

Dopo la passeggiata,  c’è un bel chiosco per ristorarsi

 

 


Da Collingwood, un’altra  gita porta a Te Waikoropupu Springs, un luogo sacro per i Maori, che dicono siano acque curative, quindi da toccare solo durante cerimonie specifiche. I colori di Pupu Springs sono incredibili, le acque così cristalline che il fondo appare come attraverso un vetro, e mostra tutte le bellezze dei fondali. Sembra la tavolozza di un pittore. Meraviglia 🤩! 

 

 

 

 

Poco lontano, a Motueka, si trova un altra sorpresa della natura; le Ngarua Caves sono una serie di grotte calcaree. La visita attraversa le varie stanze, fino ad arrivare alla cosiddetta Cattedrale. Le grotte sono state utilizzate in scene della trilogia del Signore degli Anelli.

 


Si cammina tra fotogeniche stalattiti, ma anche ossa vere, come i resti di un moa (il grande uccello incapace di volare) di 25000 anni fa.

 

 

Le Grotte sono, da generazioni, proprietà di una famiglia, che ha anche una fattoria in zona. E questi sono alcuni degli animali che si possono incontrare, come questo stupendo maialino. 

 

 

La costa nord della Nuova Zelanda del Sud è la meta ideale degli amanti del mare. Da Marahau, gite giornaliere con il Water Taxi , portano nel meraviglioso Abel Tasman National Park. I curiosi water taxi vengono trainati da trattori, che entrano in mare per poi scaricarli, nel punto dove potranno prendere la loro via 

 

All’ufficio turistico, vengono proposti diversi itinerari, per scoprire foreste, cascate, calette, baie e spiagge dorate.

Io ho scelto due percorsi diversi in due giorni .
il primo giorno,  la gita che attraversa tutta la costa, fino ad uno dei punti più a nord, Awaroa.   Qui il vento è spesso violento: guardate queste  piante piegate

 

 


Arrivata sulla  spiaggia, dove sorge un lodge immerso nella foresta, ho fatto una sosta pranzo nel Resort.

da li’ partono vari percorsi. Io ho scelto quello che conduce ad un’altra spiaggia, Onetahuti,  un’ora e mezza di camminata, in una piacevole foresta

 

Guardate come dorme questo cormorano

Le maree determinano le spiagge, e, quando sono arrivata, Onetahuti era una stretta lingua di sabbia.

 

 

Il secondo giorno,  l’ho trascorso su due meravigliose spiagge dorate. Il Water taxi mi ha scaricata ad Anchorage  Beach , la bella baia protetta, con sabbia morbida con le pagliuzze dorate.

 

 

 


Da qui iniziano vari itinerari, tra cui quello che, in mezz’ora, porta dal lato opposto della penisola. Il percorso, in saliscendi, attraversa una bella foresta. Te Pukatea Bay è più selvaggia e meno frequentata, anche perché, essendo più aperta, il vento la scalfisce.

 

 

 


Per gli amanti del silenzio e dell’ immersione nella natura selvaggia, c’è un camping piuttosto rustico. Chi l’ha provato mi ha detto che la pace della sera, quando il turismo della giornata è partito, e’ impagabile. Anche se, francamente, anche durante il giorno, non c’era molta gente.

 

 

La Riserva Marina ha tantissimi scorci splendidi, come queste rocce

E ancora baie selvagge, nascoste da una natura rigogliosa

 

Kaiteriteri e’ una graziosa stazione balneare,  dove molti abitanti di Christchurch vengono a trascorrere il fine settimana. La spiaggia è bella, peccato che noi abbiamo trovato un tempo molto coperto.

 

Più avanti , Saint Arnaud merita una sosta per il suo lago, Rotoiti

 

 

 

Nel lago si può fare un giro in battello o in kayak

 

Qui, sotto il pontile, vivono degli strani animaletti….le anguille longfin, una specie di anguilla d’acqua dolce. La loro vita è particolare: le femmine sono più grandi e vivono più a lungo. Inoltre, vivono in fiumi e laghi per la maggior parte della loro vita, poi, dopo un periodo che va dai 30 agli 80 anni, partono per mare e percorrono anche 5000 chilometri, fino a Tonga, dove si riproducono e poi muoiono.

I loro occhi hanno uno strano colore blu elettrico

 

 

 

 

la strada che porta a Picton attraversa la bella regione vinicola di Marlborough, famosa nel mondo in particolare per il Sauvignon Blanc

 

Una sosta ad  Havelock e’ d’obbligo, per chi ama un tipo  di cozze, perché questa è la capitale mondiale delle cozze verdi. The Mussel Pot serve meravigliosi piatti, come questo, un misto di cozze preparate in vari modi.

la strada per Picton diventa una litoranea molto suggestiva

 

 

Arrivando a Picton si intravedono le grandi navi da crociera, che fanno sosta in porto. Questa fa parte della flotta  Royal Caribbean, con circa 5000 passeggeri.

 

Picton e’ una bella località data dalla sua posizione, incastonata in una baia verde nei Marlborough Sounds.
la conformazione fisica dei Marlborough Sounds e’ un insieme di fiordi bassi, scogli, baie, isole, dove il blu del cielo attraversa il verde per poi tuffarsi nel blu del mare. Queen Charlotte Sound è uno dei fiordi più importanti ed è qui che sorge Picton. C’è una crociera particolare, che si può fare dalle 13:30 alle 17:30. Beachcomber Cruise, non è solo un battello che ti racconta la storia del luogo, ma è anche l’unica compagnia autorizzata a consegnare la posta agli abitanti di zone remote. Durante la crociera, il battello attracca nei piccoli moli. Ed ecco che gli abitanti di questi luoghi arrivano a recuperare la posta, o le consegne (cibo, birra, vino, pacchi), accompagnati spesso da cani. Felici di fare due chiacchiere con il comandante e salutare i passeggeri, per poi tornare alla loro vita, decisamente solitaria.

 

 

 

In alcune baie sorgono anche campeggi e alcuni hotel, che accolgono anche il turismo dei trekkers che si addentrano nei percorsi interni di giorni e giorni. Il Queen Charlotte Track e’ un percorso di 71km e si snoda tra il Queen Charlotte Sound e il Kenepuru Sound nei Marlborough Sounds.  Ecco che il battello serve quindi anche a consegnare gli zaini di coloro che arriveranno la sera a piedi.

Picton è graziosa, con il suo porto vivace, ed il centro che si svuota drammaticamente quando suona la sirena delle navi da crociera.
La passeggiata lungo il porto mostra alcuni abitanti del luogo, delle bellissime razze

 

Ecco alcune  foto di Picton

La strada per Christchurch ripassa da Kaikōura, da dove è iniziato il mio viaggio nel Sud della Nuova  Zelanda e mi appresto a chiudere il cerchio.
Una sosta veloce nel meraviglioso food truck che prepara il migliore seafood del paese,

 

 

Un’ultima sosta anche lungo quella meravigliosa litoranea selvaggia, dove vivono, serenamente, colonie di foche 🦭

 

 

Ed eccomi a Christchurch, una città moderna in evoluzione.

Christchurch ha subito un devastante terremoto nel 2011, che ha cambiato la fisionomia della città,  ed è ancora in costruzione. Quello del 23 febbraio 2011 alle 12:51, e’ stato uno dei terremoti urbani più violenti mai visti. 185 morti e “solo” 6,3 gradi della scala mercalli, ma danni irreversibili a chiese ed edifici .

Il centro della città è bellissimo da esplorare a piedi.

Christchurch e’ detta anche la città giardino, per i suoi polmoni verdissimi, come l’Hagley Park, 265 ettari, nel cuore della città.

 

 

Il parco comprende anche il giardino botanico. Io amo passeggiare senza meta e qui è facile incappare nello splendido roseto, il Central Rose Garden, con oltre 250 specie di rose.

 

E poi l’Herb Garden e la scenografica Peacock Fountain.

 

 

Di fronte,  si trova un complesso monumentale composto da vari edifici in stile revival gotico, progettato, come molti edifici in città, dall’architetto Benjamin Mountfort. Qui si trovano ristoranti, gallerie d’arte, centri creativi, cinema e si fanno eventi e mostre.

Sembra di camminare in un piccolo villaggio vittoriano, situato proprio nel centro della città.



 

 

 

Nel cuore pulsante di Christchurch, oltre il  fiume,

 

 

ed il Bridge of Remembrance, il ponte ad arco del 1923, eretto per commemorare i combattenti che hanno perso la vita nella Prima Guerra Mondiale e, in seguito, anche le vittime delle guerre successive (seconda guerra mondiale, Corea, Vietnam),

 

si entra nella città moderna, nella zona vibrante dello shopping. Una sosta culinaria e’ d’obbligo, al Riverside Market, un mercato coperto con stand di ogni genere, dall’ottima pizza del forno a legna, alle varie cucine etniche del mondo: sushi,  vietnamita, malese, e poi formaggi, dolciumi, wine and alcool tasting. 

 

 

 


 

 

 

 

 

Proseguendo,  oltre la via centrale, si arriva nella zona che ha ancora le ferite del terremoto.

 

 

La Cattedrale Anglicana, costruita tra il 1864 e il 1904 nello stile gotico revival, ha sopportato molte scosse nella sua lunga vita, ma è dovuta soccombere al terremoto del 2011: tetto, e parte della torre,  sono crollati. I lavori di restauro sono ancora in corso.

 

 

Un po’ oltre, c’è una  strada molto particolare, New Regent Street, considerata come la strada più bella della Nuova Zelanda. I coloratissimi edifici sono in stile missione spagnola, e l’unico accesso non pedonale,  e’ il tram storico. Qui si trovano negozi e locali dove bere e mangiare, in un’atmosfera allegra e  di altri tempi.

 

 

 

 

 

 


Su Madras Street si trova un luogo speciale : qui, in questo spazio vuoto ed anonimo, prima del 2011, sorgeva il CTV Building, l’edificio della televisione locale, raso al suolo. E’ proprio questo il luogo dove la maggior parte delle vittime del terremoto ha perso la vita.

 

 

 

Poco più avanti, una strana “Cattedrale”, la Cardboard Cathedral, or Transitional Cathedral, progettata gratuitamente dall’architetto giapponese Shigeru Ban, accoglie i fedeli, in attesa della ristrutturazione della “grande cattedrale “. La costruzione è curiosa, perché fatta con cartone, legno e acciaio ed il tetto in policarbonato.

 

 

 

E poi, seguite il vostro istinto, passeggiando nelle vie intorno, alla ricerca dei murales.



 

 

 

 

 

 

 

È ora di partire per nuove avventure,   dopo 65 giorni in Nuova Zelanda, un paese dalle immense bellezze naturali, dove ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo. C’è solo una cosa che non ho amato, l’ imprevedibilità del tempo atmosferico, che ti presenta le quattro stagioni in una giornata. Per il resto, una vera gemma, un luogo dove vale la pena lasciarsi andare a  tempi lenti e girovagare, anche senza meta, perché ti apparirà sempre qualcosa di bello.

HAERE RA (“addio” in Māori)

 

 

 

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